La fiaba dell’uccello azzurro
“L’Uccello Azzurro” è un libro da leggere in silenzio, tutta d’un fiato, ma senza fretta.
“L’uccello azzurro” di Maurice Maeterlinck; tradotto da Luca Ronconi; Prefazione di Luca Scarlini; Roma, casa editrice Cue Press.
Parliamo un po’ di questa fiaba?
“L’uccello azzurro” è un’opera teatrale, è una fiaba, racconta di un viaggio fantastico intrapreso da due bambini, Tyltyl e Mytyl, alla ricerca dell’Uccello Azzurro che dona la felicità.
Missione
La missione viene loro affidata dalla fata Beryluna, che vorrebbe trovare l’Uccello Azzurro per la sua bambina che è tanto malata di… “non si sa perfettamente; vorrebbe essere felice…”.
Mezzo magico
I bambini ricevono un mezzo magico, un diamante… “che fa vedere, che serve a ridar luce agli occhi spenti”.
Grazie a questo oggetto riescono a vedere l’anima delle cose. Così la stanza in cui si trovano si popola di personaggi.
Compagni di viaggio
In un tentativo brusco e affrettato di ripristinare l’ordine e la normalità, alcune anime rimangono bloccate in quella forma antropomorfa, perciò la Luce, l’Acqua, il Fuoco, lo Zucchero, il Pane, il Latte, il Cane e la Gatta, si vedono costretti ad accompagnare i fanciulli alla ricerca dell’Uccello Azzurro.

Itinerario magico
Le tappe e gli incontri rappresentano un viaggio simbolico …
“Il Paese del Ricordo”, “Il Regno dell’Avvenire”, “Il Palazzo della Notte”…
E poi le Disgrazie, le Grandi Gioie, la Natura, ecc.
Viaggio dell’anima
“L’Uccello Azzurro”, questa fiaba geniale, è la metafora del viaggio che compie l’anima umana verso la consapevolezza elevata.
I protagonisti affrontano delle prove, che si traducono in vittorie, ma anche in sconfitte, a partire dall’inafferrabile Uccello Azzurro.
Tutto questo porta a uno stato di coscienza sopraelevata, apre gli occhi, conduce alla guarigione dell’anima stessa.
Sfumature dell’anima
Le personificazioni degli Animali, delle Cose e degli Elementi, sono le sfumature dell’anima dei protagonisti… il Cane rappresenta la parte istintiva, ma anche generosa, la Gatta rappresenta la parte oscura…
Una fiaba per tutte le età
“L’Uccello Azzurro” è un racconto adatto ai bambini, che seguiranno la storia come un’avventura fantastica ed è adatto agli adulti, che si potranno perdere nel simbolismo spirituale di cui la fiaba è imperniata. E i lettori di tutte le età potranno approfondire le suggestioni filosofiche che il racconto ispira, a partire dalla parola chiave, l’ambita meta: la Felicità…
Conclusioni?
…La Felicità, cercarla e cercarla e poi rendersi conto di averla sempre avuta davanti agli occhi… bastava aprirli…
Autore

Maurice Polydore Marie Bernard Maeterlinck (Gand, Belgio, 1862 – Grasse, Alpi Marittime, 1949)
Poeta, saggista, drammaturgo, esponente del simbolismo.
Nel 1911 riceve il premio Nobel per la letteratura.
Riportiamo le motivazioni per cui lo scrittore belga è stato insignito del prestigioso premio:
“Per le sue molte attività letterarie, specialmente per la sua opera drammatica, che si distinguono per la ricchezza d’immaginazione e la poetica fantastica, che rivela, a volte sotto forma di favola, una profonda ispirazione, mentre in un modo misterioso si rivolge ai sentimenti propri del lettore e ne stimola l’immaginazione”.
Cartone animato

Tyltyl, Mytyl e l’uccellino azzurro. Anime giapponese.
Nel 1978-’79, in Giappone, viene realizzata una serie animata basata sulla fiaba di Maeterlinck. Prodotta dall’Academy Seisaku nel 1980, in Italia viene trasmessa per la prima volta nel 1983.
Molti di noi da bambini hanno visto la serie animata trasmessa alla tv; abbiamo seguito le vicende dei protagonisti alla ricerca dell’uccellino azzurro, sperando ad ogni puntata che quella fosse la volta buona. Sapevamo che sarebbe finita bene, o forse no, lo speravamo e basta. Quello che ai tempi non sapevamo era che quel cartone animato così semplice, fosse tratto da un capolavoro letterario, nonostante i riferimenti all’opera e all’autore esplicitati nella sigla.
Da bambini non ci si fa caso a certe cose come ai titoli di coda o di testa, ma da adulti si: qualcuno avrà certamente notato certe imprecisioni come nel caso della sigla in cui compare il titolo della fiaba di Maeterlinck, riportato come “L’oiseau blu” invece che “L’oiseau bleu”.