Che gesto se penso!

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Gesti che non hanno bisogno di tante parole

Un gesto è un’azione, è un’intenzione.

I gesti conducono verso la comprensione di ciò che a volte è difficile esprimere con le parole.

I gesti sono comportamenti, sono scelte, sono atti, sono momenti.

I gesti, quelli che vanno oltre il movimento delle mani, i gesti, quelli che vanno oltre la praticità tecnica che ti permette di svitare il tappo di un barattolo, è di quei gesti naturali, spontanei, umani, che si parla, di quei gesti che non hanno bisogno di molte parole.

Gesto che nutre

Una mamma che allatta la sua bambina o il suo piccolo. Si tratta del gesto più istintivo, naturale e amorevole che Dio ha permesso di vivere su questa Terra.

Si tratta di un gesto che nutre non solo il corpo, ma anche la mente. Lasciamo agli esperti il compito di approfondire l’argomento, ma è indubbio che l’elenco di tutti i benefici fisici e mentali che tale gesto comporta sono numerosi.

Allattamento: un gesto che fa bene

Per la neonata o il neonato:

  • instaurarsi di un forte legame emotivo e di fiducia con la mamma
  • alta percentuale di immunizzazione da allergie, infezioni, disturbi gastrointestinali e ridotta incidenza di malattie infettive
  • formazione corretta del microbiota
  • sviluppo celebrale adeguato

Per la mamma:

  • instaurarsi di un forte legame emotivo e di fiducia con la propria figlia o il proprio figlio
  • aumento della fiducia in se stessa
  • ridotto rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore, malattie cardiovascolari e osteoporosi

L’elenco sarà certamente più lungo di quello appena stilato; le interessate e gli interessati potranno attingere, se lo vorranno, a fonti specifiche, quindi più esaustive e dettagliate.

Effetto Silenzio dell’allattamento

Di questo gesto, istintivo e naturale, amorevole e potente ci sono tante cose da dire, eppure non serve che si dica nulla.

Chi sta attraversando questa fase della vita forse non ha bisogno di sapere i vantaggi e conoscere il valore dell’allattamento. Si tratta di un gesto istintivo, naturale, eppure non si può non coglierne la magia e l’unicità e la potenza.

Ciò che si crea durante l’allattamento va al di là di ciò che è volontario eppure l’intenzione divina è palese, la percezione delle emozioni che si attraversano è un’esperienza che profuma di miracolo e benedizione, e se cogli l’effetto di questo gesto, ne sei alla ricerca, lo riconosci, essa diventa ancora più autentica.

Gesto tra madre e figli/e

La lista dei gesti più amorevoli è lunga per fortuna del genere umano.

Nei paragrafi precedenti si è parlato dell’allattamento, un gesto d’amore naturale, un gesto che racchiude un progetto. Un gesto che nutre, accoglie crea e raccoglie.

Il rapporto tra madre e figli/e è la matrice o forse lo è l’Intenzione e così si crea la relazione, il reciproco equilibrio emotivo.

Gesto d’amore e cuore malinconico

Gesto entre madre e hija

Amore e malinconia, due sostantivi che a vederli vicini evocano scenari senza un lieto fine. Forse è così.

Quando un gesto d’amore si vela di malinconia? Quando ti sembra che l’amore non basti, quando attraversi il dolore, la sofferenza. Eppure se togli quel velo qualcosa rimane, quel gesto rimane.

D’un tratto…

Inizia tutto da un gesto: il cucchiaio nella tasca della giacca, il foulard in frigorifero… per ognuno è diverso.

Poi si passa ai nomi: d’un tratto non ti chiami più Mario, ma “bel giovanotto” e ti ritrovi a sentire le lamentele di una mamma che non capisce perché suo figlio non va mai a trovarla.

Contro natura

Forse la parte più difficile è accettare lo scambio dei ruoli: da figlio diventi padre, da figlia diventi madre, magari di figli non ne hai, magari li hai ed è ancora più difficile. In ogni caso non sei preparato/a perché tu sei figlio/a dei tuoi genitori e non il contrario, in questa vita perlomeno. Il tuo punto di riferimento d’un tratto viene a mancare, la solitudine ti assale, anche se hai dei fratelli e delle sorelle.

Nuova condizione di vita che condiziona le vite

Accudire un malato o una malata di Alzheimer non è facile, il pozzo dell’energia fisica e mentale deve essere sempre pieno e anche quello delle finanze.

Ora non ci occuperemo di tutti gli aspetti che questo tema suggerisce, ci sono enti, associazioni e siti specializzati in grado di fornire aiuti concreti e supporto adeguati per coloro che si trovano ad affrontare queste circostanze della vita.

Un gesto che cura

Ciò che conta è quel gesto, di un figlio o di una figlia che si ritrovano a dover fare i genitori dei loro genitori. Assistere personalmente un genitore con demenza senile o malato di Alzheimer richiede equilibrio, ti induce a ricorrere alla preghiera, è un gesto silenzioso che non ha bisogno di molte parole per essere raccontato.

Gesto di valore

Mentre affronti la situazione cerchi la forza, ma la sofferenza che si specchia nei tuoi occhi rende tutto pesante, una zavorra incastrata nelle fibre del cuore, che farà fatica a staccarsi anche quando sarà tutto finito.
L’impotenza avanza e il quadro che vedi chiaro davanti a te non riesci ad accettarlo.

Gesto boomerang

Ad un certo punto ti accorgerai che il gesto di curare tua mamma o tuo papà, malati di Alzheimer non andava in una sola direzione, ma tornava indietro, in ogni istante, anche quando non te ne rendevi conto.

Se ti soffermi su quel gesto, su quel momento in cui i suoi occhi erano fissi su di te mentre ti chinavi a darle il bacio della buonanotte o quando lo aiutavi ad infilarsi le calze e rimani in silenzio ad ascoltare, lo capisci.

Succede dopo, dopo tanto, forse non lo capirai mai, forse non ti servirà a niente capirlo, forse non ti interesserà mai capirlo e stai bene così.

Va bene.

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